Pekino e Sarkozy.

06 dicembre 2008
Ieri, l’incontro a Danzica tra Nicolas Sarkozy e il Dalai Lama. E oggi, come del resto era prevedibile, è arrivata la reazione di Pechino: la Cina ha fatto pervenire alla Francia una decisa protesta formale per l’iniziativa del capo dell’Eliseo.
Il viceministro degli Esteri cinese, He Yafei, ha convocato l’ambasciatore francese a Pechino, Herve Ladsous, per comuncargli la protesta: a renderlo noto è stato un un comunicato del Ministero, citato dall’agenzia di stampa Xinhua. “L’azione scorretta della parte francese interferisce con le questioni interne della Cina e inoltre danneggia in modo grave i sentimenti dei cinesi”, è scritto nella nota, firmata dal portavoce del Ministero Liu Jianchao.
Liu ha ribadito che Pechino ha sempre dato importanza alle relazioni franco-cinesi e sollecitato la Francia “a considerare seriamente la posizione e le preoccupazioni della Cina, ad adottare l’atteggiamento corretto e a correggere i suoi errori con azioni sostanziali in modo da assicurare uno sviluppo costante e profondo delle relazioni bilaterali”. Insomma, il messaggio è chiaro: chiunque dà udienza al Dalai Lama, massima autorità religiosa e morale del Tibet e paladino dell’autonomia della regione contro il pugno di ferro di Pechino, incorre nell’ira del “gigante” asiatico.
La Cina aveva lanciato diversi avvertimenti prima dell’incontro in Polonia di ieri: faccia a faccia avvenuto a margine di una riunione di Premi Nobel per la pace, organizzata dall’ex presidente polacco Lech Walesa.

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