La Cina ratifichi la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici

Approvando con 580 voti favorevoli, 24 contrari e 45 astensioni una risoluzione sostenuta da tutti i gruppi i politici eccetto l’IND/DEM, il Parlamento europeo ha condannato fermamente «la brutale repressione dei dimostranti tibetani» da parte delle forze di sicurezza cinesi e «tutti gli atti di violenza» avvenuti in Tibet, e chiesto «un indagine aperta e indipendente» da svolgere sotto gli auspici delle Nazioni Unite.
Il Parlamento ha rivolto un appello alle autorità cinesi affinché presentino un elenco delle persone detenute, trattino queste ultime conformemente al diritto internazionale in materia di diritti umani e «non ricorrano in nessuna circostanza alla tortura»; ha invitato inoltre il governo cinese a garantire assistenza legale agli arrestati chiedendo infine l’immediato rilascio di tutti coloro che hanno manifestato pacificamente esercitando il loro legittimo diritto alla libertà di espressione.
Più in generale, il Parlamento ha invitato la Cina a rispettare i propri impegni pubblici nei confronti dei diritti umani e delle minoranze, della democrazia e dello Stato di diritto come annunciato nella decisione del comitato olimpico internazionale che ha consentito a Pechino di organizzare i Giochi. Dovrebbe inoltre ratificare senza indugio – «e comunque prima dei Giochi olimpici» – la Convenzione internazionale sui diritti politici e civili, nonché adottare una moratoria sulla pena di morte come chiesto dalla risoluzione ONU del 18 dicembre 2007.

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